sabato 2 maggio 2015

Quando leggere aiuta a crescere...


E’ un passaggio obbligato che il nostro crescere sin da bambini, per come il concetto di istruzione intende la nostra crescita, avvenga attraverso l’importante veicolo della lettura. I libri sono i compagni odiati ed amati della nostra infanzia. Ma, sempre più spesso, vengono relegati a contenitori di informazioni da imparare, riducendo, a mio avviso drasticamente, il loro valore e le loro potenzialità.

E’ ampiamente dimostrato da alcune ricerche di un’università americana che parlare e leggere in gravidanza aiuta il feto a svilupparsi oltre che a riconoscere precocemente le voci delle persone care. Ma la lettura, oltre ad essere importante nella vita intra-uterina, lo è anche nella prima infanzia. Vediamo insieme perché:
·        Accresce la creatività e l’immaginazione: i libri, a differenza del computer e della televisione, non offrono un “pacchetto preconfezionato”, ma lasciano spazio alla fantasia con luoghi e personaggi tutti da creare nella propria mente, stimolando l’inventiva e la creatività dei bimbi.

·        Trasmette valori e cultura: attraverso le favole, trasmettiamo la nostra cultura e i nostri valori e, dunque, un po’ come avveniva nelle tribù, “iniziamo” i nostri bambini alla conoscenza della parte di mondo in cui vivono. Una favola europea è molto diversa da una favola asiatica o africana… Ma, in un’ottica sempre più multietnica, far conoscere ai nostri bambini anche le favole di altre culture può aiutarli nella comprensione di realtà sempre più presenti nel loro contesto.

·        Facilita la lettura della realtà: ogni storia ha una trama ed uno svolgimento tipico; delle situazioni che tendono a ripetersi e ad avere un esito abbastanza scontato per noi adulti. Per un bambino tutto ciò è fondamentale in quanto lo aiuta a crearsi una griglia mentale che lo aiuti nella comprensione e nell’interpretazione della realtà.

·        Insegna a risolvere i problemi: le situazioni complicate, che spesso si trovano nelle favole, e le strategie attraverso cui vengono risolte aiutano i bambini ad “aguzzare l’ingegno” ed a comprendere che hanno la possibilità di interagire con il mondo e con gli eventi ottenendo dei risultati. Ci sono alcune favole, infatti, particolarmente indicate per affrontare i momenti difficili nella vita di un bambino. Pensiamo, ad esempio, a “Lilli e il vagabondo” per affrontare la gelosia con il fratellino o la sorellina. Se analizziamo la storia Lilli è una cagnolina molto amata dai suoi padroni, una giovane coppia appena sposata. Appena arriva il primo figlio Lilli viene allontanata e messa in giardino perché considerata pericolosa. Lilli soffre molto e decide di scappare mettendo in pericolo se stessa. Alla fine della storia la cagnolina viene riammessa in casa e prosegue felice la sua vita con i suoi padroni e con il nuovo arrivato con cui fa amicizia. Se sostituiamo Lilli con un primogenito e il neonato della storia con un secondogenito ecco che tutto ci appare chiaro: stiamo parlando della difficoltà per un primo figlio nell’accettazione del cambiamento che porta l’arrivo di un fratellino. Leggendo questa storia con il vostro bimbo potreste fargli delle domande ad hoc a cui seguirebbero, ve lo assicuro, delle risposte davvero interessanti. I bambini tendono naturalmente ad identificarsi con gli animali e fanno dire a loro i propri pensieri.

·        Fortifica l’autostima: il “lieto fine” delle favole aiuta i bambini, attraverso un eroe con cui identificarsi, a credere nelle proprie risorse interiori e ad avere fiducia nel futuro.

·        Stimola a costruire le relazioni: Il momento della lettura, se condiviso con un adulto, diventa un momento “di relazione” in cui conoscersi e fare le “grandi domande” che da molto presto albergano i cuori e le menti dei nostri piccoli. La presenza magari di una nonna, di un papà o di una sorella maggiore sostiene il bambino in una comprensione guidata, ma che mai deve essere forzata, del mondo.

·        Facilita l’espressione delle emozioni e l’empatia: le situazioni spesso drammatiche e i personaggi negativi che si avvicendano nelle favole aiutano i bambini ad esternare le emozioni ed a comprenderle negli altri.

Appare chiaro come la lettura possa sostenere i nostri figli nel loro delicato processo di crescita, ma, al di là di tutte le considerazioni psicologiche, penso che “qualcuno”, molto tempo fa, ne avesse già intuito il valore:
Le favole vengono raccontate ai bambini affinché, in una luce pura e lieve, i primi pensieri e le prime forze del cuore si sveglino e crescano” (Fratelli Grimm)

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