Ognuno ha i propri standard, sia che si tratti di ruoli,
oggetti o situazioni:
La donna ideale,
il migliore aspetto fisico, il portamento
giusto.
Interessante vedere come ognuno di questi aggettivi,
solitamente associati alla perfezione, racchiuda in sé altri significati
piuttosto interessanti:
Ideale = conforme ad un’immagine che abbiamo in
mente
Migliore = ciò che diletta, che rallegra
Giusto = conforme alla legge.
Per curiosità… Andate su un qualsiasi motore di ricerca,
cliccate sulla sezione immagini, digitate “donna perfetta” e guardate cosa
viene fuori.
Fatto?
Potete ben comprendere quali siano le nostre associazioni
mentali spontanee quando le parole “donna” e “perfetta” vengono affiancate:
corpo e sesso; ed entrambi vengono collegati a misure e canoni. Troviamo
decaloghi da rispettare e collage di parti del viso e del corpo di attrici e
modelle.
Ma cosa significa perfetto? L’origine latina del termine ci
rimanda al concetto di “Compiuto”, “completo”, “integro”. L’eterno conflitto è
sempre fra il significato puro e originario di un parola e quello che poi viene
modificato, semplificato o complicato ma, quasi sempre, distorto.
Possiamo, quindi, affermare che una persona perfetta è, in realtà, una persona
compiuta, completa, integra… Questa considerazione apre la mente e il cuore a
riflessioni più profonde. Una donna che
aspira alla vera perfezione ha di fronte a sé un percorso…
che la porti a
maturare per potersi sentire realizzata, compiuta,
che la spinga a coltivare i suoi talenti affinché possa
sentirsi completa,
che la educhi ad essere
rispettosa ed onesta nei confronti di se stessa perché possa sentirsi integra.
Essere donna è molto più che essere femmina… Ricordiamocelo.
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